«Un ristorante al vecchio Faro di Ancona? No, grazie: preservare la storia». Si accende il dibattito verso le elezioni

«Un ristorante al vecchio Faro di Ancona? No, grazie: preservare la storia». Si accende il dibattito verso le elezioni
«Un ristorante al vecchio Faro di Ancona? No, grazie: preservare la storia». Si accende il dibattito verso le elezioni
di Stefano Rispoli
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Venerdì 31 Marzo 2023, 10:24 - Ultimo aggiornamento: 10:27

ANCONA Un ristorante al vecchio Faro? «No, grazie». Gli outsider alle prossime amministrative concordano sull'idea di recuperare il Cardeto, ma senza un'azione invasiva dell'uomo. «È uno scandalo che il parco versi in quelle condizioni - attacca Francesco Rubini di Altra Idea di Città -. Chiunque ne sogna un rilancio, ma è un parco naturale e tale deve rimanere. La mia proposta è di inserirlo nel camminamento turistico che parte dal centro e arriva a Portonovo, passando per le grotte, con la riapertura dei sentieri che scendono al mare».

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Spazi aggregativi

Bene il recupero degli edifici abbandonati, «ma il Faro no - frena Rubini -, sono contrario a qualunque tipo di privatizzazione.

Piuttosto, è bene inserire un punto di ristoro e uno spazio aggregativo come lo era il Fargo». Preservare quest'area di pregio a picco sul mare è un must per gli ambientalisti. I Verdi si spingono oltre: «Includiamo il Cardeto nel perimetro del Parco del Conero», suggerisce il candidato Roberto Rubegni, che in questo senso condivide l'idea del centrodestra. «Penso a un corridoio ecologico che unisca i due parchi - aggiunge -, favorendone la fruizione da parte dei cittadini. Un servizio di ristorazione al Faro contrasta con i nostri progetti perché significherebbe sconvolgerlo architettonicamente. Una struttura ricettiva esiste già, basta riattivarla. Riqualificare gli edifici diroccati è importante, ma seguendo un'architettura sostenibile e un progetto unitario. E vedrei bene un orto botanico per esaltare le caratteristiche della biodiversità della nostra zona». Un'attività ricettiva al Faro? Dai Cinque Stelle arriva un no categorico. «Da 10 anni si parla di riaprire il Bar del Duomo, ma il balcone di Ancona è ancora un cantiere aperto - tuona Enrico Sparapani -. Il concessionario ha perso fiducia a causa dell'aumento dei prezzi, e come sbloccare questa incompiuta? Apriamo il bar al vecchio Faro, magari con un ristorante di lusso, che sarà di nuovo fermato dalla burocrazia. Il Faro deve restare un punto d'interesse culturale, da rendere fruibile come l'intero parco del Cardeto, oggi tenuto male e non collegato alla città». Pensa a un restyling green anche Marco Battino (Ripartiamo dai Giovani): «Il Cardeto va valorizzato dal punto di vista storico e botanico - dice -. L'area va vissuta in maniera maggiore dalla cittadinanza: proponiamo di concedere ai privati l'apertura di un'attività intesa come punto di aggregazione per l'organizzazione di eventi tutto l'anno. Il Faro va restituito alla cittadinanza, sì, ma come contenitore storico per l'allestimento di mostre».

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