«Silvetti chiede impegno extra? Gli eventi vanno programmati». In 5mila al Carnevale dorico ma il sindaco striglia i locali chiusi

«Silvetti chiede impegno extra? Gli eventi vanno programmati». In 5mila al Carnevale dorico ma il sindaco striglia i locali chiusi
​«Silvetti chiede impegno extra? Gli eventi vanno programmati». In 5mila al Carnevale dorico ma il sindaco striglia i locali chiusi
di Andrea Maccarone
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Martedì 13 Febbraio 2024, 02:40 - Ultimo aggiornamento: 12:58

ANCONA Volevano gli eventi per restare aperti. Gli eventi ci sono, ma la musica non cambia. Anche domenica, nonostante le 5mila presenze trascinate in centro al ritmo carioca del Carnevale di Ancona, ancora troppe le serrande abbassate durante la grande festa in maschera. «La dimostrazione che qualcosa non è andato nel migliore dei modi» bacchetta Michele Zannini, titolare del Caffè Giuliani e presidente Confcommercio delegazione di Ancona. Nulla togliere al tenore dell’evento: «Quest’Amministrazione sta lavorando bene sotto questo punto di vista - conferma Zannini -, ma abbiamo bisogno di più organizzazione». «Serve agire con la tempistica giusta - appunta Andrea Cantori, Cna Ancona -, non possiamo navigare a vista». Il vero nodo, per altro condiviso dalle categorie di settore, «è la necessità di una programmazione a lungo raggio, concertata con tutte le associazioni di riferimento, e attraverso la quale possiamo mettere in campo le giuste strategie facendo leva sui nostri associati» sottolinea Cantori. 


L’appello 

Il sindaco Daniele Silvetti, sulle nostre pagine, ha lanciato una sorta di appello al mondo del commercio: «Serve un impegno fuori dall’ordinario» ha detto.

Input condiviso dagli stessi referenti di settore, che però rilanciano invitando l’Amministrazione stringere «un patto forte per arrivare ad una programmazione costruita nei tempi giusti» mette in chiaro Marco Pierpaoli, segretario generale di Confartigianato Ancona Pesaro e Urbino. Il forte richiamo riscontrato da appuntamenti quali la Festa del Mare, la Notte Bianca, il Capodanno, hanno fatto emergere il potenziale latente che il capoluogo è comunque in grado di esprimere se messo alla prova. «Questi eventi fanno turismo - afferma Giancarlo Gioacchini, titolare dell’omonima galleria d’arte e referente Confesercenti Marche per il territorio di Ancona -, per questo abbiamo necessità di avere un panorama preciso degli appuntamenti, da qui alla fine dell’anno. Così da poter interloquire con gli associati e organizzare al meglio le aperture. Altrimenti continuiamo ad andare avanti alla giornata». 

Gli ostacoli

Tra le ragioni che hanno portato alcuni bar a restare chiusi, l’ordinanza che ha imposto la riduzione dell’ampiezza dei dehors per il transito del corteo lungo il Corso. «Nulla di così eclatante - ribadisce Zannini - qualche metro in meno e gli ombrelloni chiusi. Tutto sommato si è lavorato bene». Fermo restando, però, che ogni impresa deve tenere in equilibrio i propri bilanci. Meno sedute, meno incasso in sostanza. «Il momento non è di certo dei migliori - sottolinea Pierpaoli -. Da una parte è auspicabile migliorare l’aspetto della programmazione, questo sì. Ma dall’altra ogni impresa deve pur fare le proprie valutazioni». 

La stagione

Intanto il tempo passa. Archiviato Carnevale, dietro l’angolo c’è subito la stagione crocieristica. Cinquantasei toccate al porto di Ancona a partire dal 5 aprile. «Per sviluppare un’azione mirata all’accoglienza ci servono un paio di mesi» fa presente Cantori. Tutti ai blocchi di partenza? Non proprio. La famosa Consulta del Commercio, che dovrebbe mettere Comune e associazioni di categoria intorno a un tavolo, ancora non c’è. Sugli eventi estivi la nebbia si dipanerà a primavera. La Grande Ancona punta sul turismo. Masulle leve da utilizzare c’è ancora un po’ da fare.

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