Cortina d'Ampezzo, in attesa dei mondiali di sci ecco le novità per l'estate

Cortina d'Ampezzo, in attesa dei mondiali di sci ecco le novità per l'estate
di Cristina Montagnaro
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Venerdì 1 Luglio 2016, 11:55 - Ultimo aggiornamento: 3 Luglio, 16:48

Siamo in Veneto tra la Val Cadore e la Val Pusteria. Dove sono ancora vive le tradizioni millenarie tirolesi, il clima è mite e accogliente e la conca è circondata dal monte Cristallo, le Tofane, la cima Fanes, il Col Bechei e la Croda Rossa. Cortina d’Ampezzo, la Regina delle Dolomiti. In questo momento sta festeggiando, perché al quinto tentativo, a giugno si è finalmente aggiudicata i Mondiali di sci alpino: ospiterà l’edizione del 2021.

Per quest’estate sono tante le novità che richiamano turisti da tutto il mondo: sport, come bike, trekking, passeggiate attraverso la storia e le leggende sui sentieri delle Dolomiti, patrimonio dell’Umanità.
 
Per i biker c’è: Il Bike Park di Col Drusciè, da qui è  possibile scendere con la mountain bike attraverso spettacolari sentieri  chiamati trail, perché attrezzati con trampolini per i salti e passaggi tecnici nel bosco. Partenza dalla funivia Tofana-Freccia nel Cielo, dove  è possibile noleggiare tutta l’attrezzatura downhill e freeride (bike e protezioni), per poi salire in pochi minuti a Col Drusciè (1.768 metri).Quattro sentieri: quello nero è riservato ai rider più esperti, mentre gli altri tre, di media difficoltà e lunghezza, sono perfetti per sviluppare le proprie abilità e divertirsi in tutta sicurezza. 

Per i ciclisti, che desiderano unire emozioni ad un bel panorama, attraversando laghetti di montagnaun  percorso interessante quello di Col Drusciè-Cortina che dall’arrivo del primo tronco della funivia Tofana - Freccia nel Cielo, scende fino a Piè Tofana, passando vicino al nuovo laghetto a forma di cuore e i Crepe de Cianderou, una particolare conformazione rocciosa affacciata sulla Valle del Boite. Si sale quindi verso il Passo Posporcora (1.700 metri) per godersi la ripida discesa in direzione del Ponte dei Cadoris. In poco tempo si raggiungono le bellissime cascate di Fanes, visitabili con una breve ferrata che porta fin sotto la lama d’acqua del rio Fanes. La strada sterrata continua verso Pian de Ra Spines, riallacciandosi alla ciclabile Dobbiaco – Cortina che riporta in paese.
 
Una volta arrivati in paese il centro storico della località più chic delle Dolomiti è un vero e proprio teatro all’aperto, che offre: socialità, shopping, mercati artigianali, concerti e degustazioni, e anche tesori d’arte.
In Corso Italia, ad esempio  si trova la Basilica dei Santi Filippo e Giacomo. Costruita tra il 1769 e il 1775 e restaurata nel 1975, al suo interno custodisce capolavori artistici: l’Altare Maggiore tardo-barocco di Johanes Müssack con dipinto di Antonio Zanchi; quello della Madonna del Carmine in legno scolpito, dipinto e dorato, attribuito al bellunese Antonio Lazzarini e quello della Madonna del Rosario, con il tabernacolo, attribuito alla scuola bellunese di Andrea Brustolon.

Tra gli edifici più caratteristici di Cortina: la Casa del Tempo, proprio all’inizio di via della Difesa, l’antica via Regia: un grande orologio sulla parete scandisce le ore e ricorda la professione dei suoi proprietari originari: qui infatti si trovava un laboratorio di riparazione e costruzione di orologi da parete. Famiglia ampezzana di orologiai.
 
Cortina d’Ampezzo è anche il paradiso per gli irriducibili della corsa in alta quota. Il popolo dei runner qui può godere di oltre 475 chilometri percorribili, 18 tracciati mappati e servizi dedicati al podismo. Il 31 luglio si disputeranno Campionati Italiani Assoluti di Corsa in Montagna. Una corsa in alta quota che, nel 60esimo anniversario dei Giochi Olimpici di Cortina, ne attraversa i luoghi: lo Stadio Olimpico del Ghiaccio, la pista di bob e le piste da sci.
 
Anche i libri trovano spazio negli scenari montani con la rassegna culturale di Cortina «Una montagna di libri» (XIV edizione). Dal 16 luglio fino ai primi di settembre si potrà ascoltare, seduti su una coperta stesa tra le margherite, in riva a un lago alpino, la letture delle pagine del proprio scrittore preferito, tra le Tofane e le Cinque Torri. Come Dacia Maraini e tanti altri. Dal 3 luglio si potrà trovare il programma completo sul sito www.unamontagnadilibri.it.
 
Infine le montagne le vere protagoniste. Passeggiare nel Parco Naturale Dolomiti d’Ampezzo 11.000 ettari di natura incontaminata, dove  tra un sentiero e l’altro, può capitare di incontrare uno stambecco, un cervo, un capriolo, una marmotta, o di intravedere il volo maestoso di un’aquila. Molti facili itinerari, adatti anche ai bambini, portano invece ai laghi d’alta quota, che quando inizia il disgelo brillano come gioielli incastonati nella roccia. Da non perdere la camminata di 30 minuti fino al lago Limedes, che parte da Col Gallina: chi lo desidera può proseguire fino al rifugio Averau, terrazza panoramica sulle Dolomiti, nonché famoso ritrovo per buongustai. Oltre il monte Lagazuoi - imperdibile una visita all’omonimo rifugio - si trova il Lagaciò, lago di origine glaciale. Altro straordinario gioiello delle Dolomiti, il lago del Sorapiss: uno specchio dai colori surreali e unici, grazie alle sottilissime polveri di roccia in sospensione.
 
Per i piatti tipici si potranno gustare: casunziei, ravioli a mezzaluna ripieni di rapa rossa o patata, conditi con burro fuso e semi di papavero, e i pestariei, pezzetti di pasta di farina bianca e acqua cotti in latte bollente salato; questo tipico piatto rappresentava l’antica colazione degli ampezzani. Dalla tradizione veneta, Cortina ha ereditato la polenta e il rise e bise (conosciuto anche come riso e piselli), affiancati da minestra di fave (detta anche faariesa) o di orzo; da quella asburgica, invece, la Goulasch süppe, specialità originaria dell’Ungheria, consistente in una zuppa di carne speziata. L’apfelstrudel, torta di mele tirolese, è un dolce molto diffuso.
 
Ancora la classica polenta e salsicce, un piatto di affettati, la cotoletta alla viennese, patate trifolate saltate e accompagnate da una bella birra e un grappino scegliere la variante al pino mugo o al ginepro. E se si ha ancora fame gustare un dessert: una fetta di strudel fatta in casa o una sacher.



 

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