In provincia di Macerata Pasqua verso il sold out nei ristoranti: «Bene feste e weekend ma in settimana pochi intimi»

I ristoratori alle prese con le prenotazioni in vista dei ponti di primavera

Pasqua verso il sold out: «Bene feste e weekend ma in settimana pochi intimi»
Pasqua verso il sold out: «Bene feste e weekend ma in settimana pochi intimi»
di Giulia Sancricca
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Venerdì 15 Marzo 2024, 03:50 - Ultimo aggiornamento: 12:13

MACERATA Pasqua è alle porte e anche i ristoranti iniziano a organizzarsi per accogliere turisti e clienti affezionati che decideranno di trascorrere le feste nel Maceratese. Dal mare alla montagna, l’appeal della provincia resta alto, tanto che molti ristoranti hanno già registrato il sold out per il giorno di Pasqua. Mentre per Pasquetta sarà il meteo a condizionare le scelte. Così c’è chii si destreggia tra menù fissi o alla carta che permettano ai commensali di scegliere i piatti della tradizione, restando però in prezzi contenuti. 

Il trend

«Noi faremo menù alla carta ma con i piatti della tradizione pasquale - dice Aldo Zeppilli del Centrale Macerata -. Abbiamo visto che le persone preferiscono comporre singolarmente il menù. Per Pasqua abbiamo giò diverse prenotazioni e molti chiamano per avere informazioni. Anche il nostro hotel in centro (Le dimore, ndr) è già sold out per quel periodo. Per Pasquetta invece le richieste sono a rilento, ma è normale. Inciderà molto il meteo. Chiaro che se fosse previsto tempo brutto o variabile ci saranno più richieste rispetto a una bella giornata di sole».

La montagna

Arrivano le prime richieste anche per l’entroterra, come dice Emanuela Leli, titolare del ristorante Il Baciafemmine di Sarnano: «Le telefonate hanno iniziato a sbloccarsi questa settimana - dice -. in realtà siamo ancora in fase di preparazione del menù fisso, ma molti, soprattutto i clienti più affezionati, chiamano per avere informazioni e accaparrarsi il posto. Le richieste, anche nel mio caso, riguardano Pasqua, ma sono sicura che pure per il lunedì sarà un sold out. Faremo il menù fisso semplice, legato alla tradizione, e che sia alla portata di tutti». Come gestore del ristoro al lago di Fiastra, pensa già all’apertura in vista della primavera: «Viste le temperature stiamo valutando l’apertura per Pasquetta. Dobbiamo vedere se ci conviene perché poi ci sono altri 20 giorni prima del 25 aprile e non è detto che sia comodo aprire così tanto in anticipo.

Decideremo più avanti». Dalla montagna al mare, nello specifico a Porto Recanati dove è già sold out: «Per Pasqua siamo già full - dice Fabio Giorgini del ristorante da Fabietto -. Abbiamo un on menù di carne tradizionale, mentre a Pasquetta, dove ci sono già diverse prenotazioni, ci sarà il menù alla carta. Hanno iniziato presto a chiamare».

La riflessione

Giorgini evidenzia poi una riflessione che riguarda gli ultimi tempi: «Per noi è normale vedere il sold out durante le feste. Adesso è sempre così. Si lavora nei weekend e nei giorni di festa. Dentro la settimana, invece, si può addirittura restare chiusi. Questo è un problema: ci sono poche persone e quei pochi preferiscono risparmiare visti gli aumenti. Per chi apre solo durante la bella stagione è diverso, ma per noi che restiamo aperti tutto l’anno nonostante le poche presenze i problemi da affrontare sono di più». Dello stesso parere Fabio Domizi, del ristorante Da Pippo e Gabriella di Sant’Angelo in Pontano: «Per il giorno di Pasqua siamo già pieni, il lunedì ho ancora qualche posto disponibile, ma andiamo verso il sold out. C'è un buon movimento: abbiamo un menù fisso sia domenica che lunedì, con prezzi leggermente ritoccati. Con tutti gli aumenti è inevitabile. Anche perché in questo periodo si lavora bene nelle feste e nei weekend, ma dal martedì al giovedì è tutto fermo. Nel nostro caso, se non abbiamo richieste di gruppi, preferiamo restare chiusi». Movimento anche per Andrea Ciccioli, de La volpe e l’uva di Macerata: «A Pasqua abbiamo già più di mezzo ristorante prenotato, ma si andrà verso un sold out. Si prevede il pienone, così come a San Valentino e alla festa della donna. È stato un inizio d’anno in cui il lavoro si è spostato sulle feste e nei weekend».

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