Scandalo latte, analisi su smartphone e computer. Oggi verrà dato l’incarico, il perito della procura di Pesaro avrà 60 giorni di tempo

Latte adulterato, analisi su smartphone e pc
Latte adulterato, analisi su smartphone e pc
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Giovedì 9 Maggio 2024, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 11:59
PESARO Latte adulterato: fissato per questa mattina, davanti al pm, l’affidamento dell’incarico al consulente della procura per effettuare la copia dei dati contenuti nei cellulari, nei pc e negli altri dispositivi elettronici che sono stati sequestrati agli indagati. L’obiettivo è capire se all’interno ci possano essere tracce utili all’indagine circa eventuali utilizzi e modalità dei sofisticanti utilizzati. Un passaggio necessario, i risultati della perizia dovrebbero arrivare in 60 giorni circa. Le prime analisi hanno rilevato una “sospetta carica batterica elevata”. Le indagini sono a carico di 9 persone e di 3 società tra cui Fattorie Marchigiane, l’azienda di Colli al Metauro controllata da Cooperlat. 


Nel frattempo l’inchiesta ha portato a una serie di ripercussioni tra cui le dimissioni del presidente Gianluigi Draghi (Gianpaolo Lizzi è il nuovo responsabile dello stabilimenti di Colli Al Metauro) e la sospensione delle attività dello stabilimento sott’inchiesta, per consentire le attività di verifica ed eventuale bonifica degli impianti di produzione e dell’intera struttura, affinché ogni funzione possa essere ripristinata al più presto al massimo delle sue capacità e potenzialità, garantendo la totale salubrità degli ambienti di produzione e dei prodotti finiti.

Nei giorni scorsi i Nas hanno sequestrato circa 90 tonnellate di latte e 110 tonnellate di prodotti lattiero caseari, oltre che circa 2,5 tonnellate di sostanze sofisticanti (soda caustica e acqua ossigenata), per un valore complessivo pari a poco meno di 800mila euro. 

Le indagini


Le indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Pesaro mirano ad accertare l’utilizzo di sostanze sofisticanti e adulteranti nel circuito produttivo di prodotti lattiero caseari di grande distribuzione. Ad oggi è stato segnalato un solo richiamo precauzionale di prodotti confezionati nell’impianto di Fattore Marchigiane: si tratta di tre lotti di mozzarella per pizzeria, venduta con quattro diversi marchi in confezioni da un chilo e due chili e mezzo. TreValli Cooperlat ha ribadito la totale genuinità di tutti i prodotti provenienti dagli stabilimenti di Jesi e di Amandola, che non sono interessati dall’indagine né da alcun provvedimento.
 

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