Pianista e compositore pesarese, Mario Totaro si dedica da anni alla divulgazione della musica attraverso incontri con il pubblico per avvicinare e incuriosire sulle tecniche di composizione, ma non solo. La sesta edizione di queste affascinanti “lezioni-concerto” partirà domani, domenica 21 aprile, alle ore 18 a Pesaro, nella chiesa della SS. Annunziata, sempre organizzata dalla Filarmonica Rossini, ed è quest’anno dedicata a cinque grandi compositori dell’800: Hector Berlioz, Felix Mendelssohn-Bartholdy, Fryderyk Chopin, Robert Schumann e Franz Liszt.
Il romanticismo musicale
«Questi musicisti, spesso uniti da grandi amicizie, hanno inaugurato il cosiddetto “Romanticismo musicale” e contribuito, ciascuno a suo modo, a traghettare la musica dalle premonizioni beethoveniane a un mondo nuovo che prefigura le grandi sfide e innovazioni del XX secolo», racconta Totaro. «Trattandosi di autori notissimi, ci siamo concentrati su aspetti specifici, poco conosciuti e sorprendenti, anziché tentare di riassumere in un tempo ridotto tali personalità gigantesche. Infatti, il primo incontro sarà dedicato alla figura di Hector Berlioz e in particolare alla “Symphonie Fantastique”, brano autobiografico nato per celebrare un amore idealizzato, folle e impossibile; brano allucinatorio (non a caso il titolo dell’incontro è “Il trip di Hector Berlioz”), avveniristico e divisivo, destinato comunque a sconvolgere irrimediabilmente la scena musicale europea». La particolarità di Totaro è anche quella di non usare mai un linguaggio troppo tecnico.
«Se lo uso - afferma - lo spiego in maniera tale che tutti possano capire. È una iniziativa che ha avuto da subito un grande successo e mi piacerebbe che fosse seguita anche dai giovani, anche perché cerco di offrire dei punti di vista insoliti, soprattutto individuando gli aspetti di modernità di questi autori che, anche se vissuti nella prima metà dell’Ottocento, sono più moderni di alcuni autori del Novecento e questo è il lato più curioso».
Autori molto diversi... «Certo, come Manzoni è diverso da Leopardi, ma nella musica a volte si fa fatica a capire in cosa consista la diversità.
Il pubblico
Soprattutto la musica classica... «Quando ero bambino, la musica classica era considerata la musica dei “matusa”, ma siccome non si è mai fatto niente per cambiare questa situazione sembra che la musica sia solo per loro e ciò porta a un progressivo invecchiamento del pubblico. Questo è uno dei motivi per cui, nel mio piccolo, cerco di avvicinare la gente in un modo attrattivo. Una forma di spettacolo e composizione che io vivo come se stessi facendo un concerto, che ha una sua struttura e si esprime quasi teatralmente. E ci sono diverse città interessate a questo progetto, a partire da Bologna».