Darsena, stallo in attesa del Tar su Porto San Giorgio. Senzacqua: «Assurda quella richiesta dei danni»

Darsena, stallo in attesa del Tar su Porto San Giorgio. Senzacqua: «Assurda quella richiesta dei danni»
Darsena, stallo in attesa del Tar su Porto San Giorgio. Senzacqua: «Assurda quella richiesta dei danni»
di Serena Murri
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Venerdì 25 Agosto 2023, 04:15 - Ultimo aggiornamento: 15:10

PORTO SAN GIORGIO - Porto, il prossimo mese ci sarà la prima udienza al Tar. Il Comune teme il danno erariale, come più volte ribadito dall’amministrazione comunale che ha voluto rassicurare i cittadini in merito alla decadenza: «Le competenze le abbiamo. È nostra intenzione di mantenere gli occhi aperti sulla questione», dice il sindaco Valerio Vesprini.

 
La lettera


L’assessore Fabio Senzacqua ora ribadisce che «nella lettera ricevuta dal Demanio regionale a marzo è tutto molto chiaro e vi è scritto che gli accordi non possono prescindere dalle prescrizioni del codice di navigazione e che il mancato versamento dei canoni, comporta il procedimento di decadenza».

Tornando al risarcimento richiesto dal concessionario, quello dei 48 milioni di euro chiesto dal concessionario, è per la mancata approvazione del piano portuale, con un ritardo di 40 anni. «È una richiesta assurda - rimarca Senzacqua - perché dicono che avrebbero investito 60 milioni: te ne chiedo 48 invece di pensare alla polizza fideiussoria e a pagare i danni. Io mi auguro che alla sentenza arrivi il pagamento dei canoni o si dica che il Comune non c’entra niente. Noi siamo andati tre volte al Demanio, in Regione, e tre volte al ministero delle Infrastrutture, per tutelare i cittadini sangiorgesi. Cittadini che ai concessionari del porto non devono nulla. Il mio intento è quello di tutelare i cittadini sangiorgesi e ci auguriamo che la situazione possa essere sistemata il prima possibile, per poter far in modo che cittadini ed ente non ci vadano di mezzo».


Gli sviluppi


Il vero auspicio dell’amministrazione sarebbe un altro «quello che mi auguro - dice ancora Senzacqua- è che loro sistemino questo contenzioso. Sennò saranno soldi che ricadranno sulle spalle dei cittadini sangiorgesi». Essendoci un contenzioso in atto, il rischio che l’infrastruttura debba chiudere i battenti è reale, per questo serve una soluzione. Come rimarcato ieri, il Comune ha dato mandato ai tecnici di valutare 2 opzioni, ovvero o la gestione in house tramite la partecipata oppure la divisione della concessione. Se dovesse succedere che il porto venisse chiuso, servirà chi garantisca i servizi portuali.


L’attesa


A seguito della delibera, c’è quindi ora un decreto con 90 giorni di proroga del termine di scadenza, come richiesto dal Marina, per lo sgombero che avrà come termine di scadenza il prossimo 23 novembre. Il 5 settembre, dunque, ci sarà la prima udienza cautelare al Tar. «I nodi prima o poi arrivano al pettine - chiosa l’assessore - e lì serve intervenire in maniera rapida. Noi non avevamo scelta. Poi c’è da dire che temiamo il danno erariale, con il rischio, appunto, che le somme ricadono sulle tasche dei cittadini».

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