ANCONA - Le Marche perdono una Spiga Verde - marchio di qualità assegnato dalla Fee (Foundation for Environmental Education) ai Comuni rurali più virtuosi - ma restano una delle regioni con più riconoscimenti, 8, dietro soltanto a Piemonte (12) e Toscana (9). Rispetto allo scorso anno ha ceduto la Spiga verde il Comune di Senigallia, mentre sono riusciti a confermarla quattro comuni della provincia di Macerata (Esanatoglia, Montecassiano, Montelupone e Matelica), due dell’Anconetano (Sirolo e Numana), Mondolfo (Pu) e Grottammare (Ap).
Le Spighe Verdi 2023 per i Comuni rurali sono state annunciate ieri mattina in conferenza telematica con i sindaci vincitori delle 72 località rurali che in tutt’Italia potranno fregiarsi, in questa ottava edizione, del riconoscimento, rispetto alle 63 dello scorso anno: 12 sono i nuovi ingressi, 3 i Comuni non confermati, tra cui appunto Senigallia.
«II termine per presentare la documentazione era il 31 maggio - fanno sapere dal Comune di Senigallia - ed eravamo troppo impegnati con il post alluvione, non siamo riusciti a rispettare il termine». Sarà per il prossimo anno. Spighe Verdi è un programma nazionale della Fee, l’organizzazione che assegna le Bandiere Blu alle località costiere, «pensato per guidare i Comuni rurali - spiega un comunicato -, passo dopo passo, a scegliere strategie di gestione del territorio in un percorso virtuoso che giovi all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità». La fondazione Fee Italia ha condiviso con Confagricoltura un set di indicatori in grado di fotografare le politiche di gestione del territorio e indirizzarle verso criteri di massima attenzione alla sostenibilità. Affinché il programma raggiunga il massimo del risultato, sono necessari due elementi essenziali: la volontà dell’Amministrazione comunale di iniziare un percorso di miglioramento e la partecipazione della comunità e delle imprese, in particolar modo agricole, alla sua realizzazione.