Roma, perseguitata in aula dai bulli, 16enne disabile lascia la scuola: «Adesso divento chef»

Roma, perseguitata in aula dai bulli, 16enne disabile lascia la scuola: «Adesso divento chef»
di Giuseppe Scarpa
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Mercoledì 10 Luglio 2019, 13:12 - Ultimo aggiornamento: 14:05

«Mamma adesso posso diventare chef». Paola, il nome è di fantasia, quasi non crede ai suoi occhi. Indossa il cappello e il grembiule. È entusiasta. Guarda i fornelli, si sporca le mani con la farina, gioca con la pasta all'uovo. Il sogno di diventare cuoca non è perso. Aveva abbandonato un istituto alberghiero e la sua aspirazione perché bullizzata. Offesa, umiliata e picchiata da due compagni di classe: «È arrivata l'handicappata» oppure «che ti guardi fai schifo», le dicevano scatenando le risate degli altri studenti. Due prepotenti che avevano reso insopportabile la vita ad una 16enne affetta da una lieve disabilità.

Roma, «Fai schifo, malata»: Paola, la ragazzina disabile picchiata dai bulli in una scuola di Cinecittà

Ma la scuola A tavola con lo chef, dopo la pubblicazione dell'articolo sul Messaggero, ha deciso di contattare la redazione e regalare un corso alla ragazza che inizierà ad ottobre. Tre mesi, con un maestro d'eccezione, lo chef Paolo Dalicandro, che insegnerà a Paola le basi del mestiere. Ieri la 16enne ha fatto visita all'istituto, ha conosciuto il suo futuro prof e si è messa dietro ai fornelli. Una prima lezione per prendere confidenza con l'ambiente. «Quando le ho detto - spiega la madre - che poteva seguire un corso per diventare cuoca mi ha risposto felice è bellissimo, grazie. Poi, all'improvviso, si è intristita e ha detto: mamma ma non è la vecchia scuola, dove mi trattavano male?». La ferita è ancora aperta. Il genitore ha rassicurato la figlia. «Le ho detto che non doveva preoccuparsi. È stata costretta ad abbandonare la scuola. Ma non le hanno strappato il suo sogno».

Contenti dell'epilogo di questa vicenda anche i vertici del Centro nazionale bulli stop: «Ringrazio a nome del Centro - spiega il presidente Giovanna Pini - la scuola per la sensibilità mostrata e anticipo che allo chef Dalicandro verrà conferito un premio». C'è anche il risvolto penale in questa vicenda. Un fascicolo è stato aperto dalla procura dei minori. L'azione legale è affidata all'avvocato Eugenio Pini: «Cercheremo di fare emergere le responsabilità penali al fine di garantire - sottolinea il legale del Centro nazionale bulli stop - la massima tutela alla ragazza».
Insulti e botte, umiliazioni e pianti. Un anno scolastico infernale per Paola, studentessa diversamente abile, di un istituto superiore in zona Cinecittà. I demoni per la 16enne erano due compagni di classe che la perseguitavano senza sosta: «È arrivata l'handicappata», le dicevano tra le risate generali degli altri alunni. Una situazione che ha spinto la famiglia della vittima a denunciare. La procura dei minori ha aperto un fascicolo per il reato di stalking e adesso passa al vaglio la posizione dei due adolescenti.

LE AGGRESSIONI
Paola a scuola voleva andarci nonostante tutto e tutti. D'altro canto aveva un obiettivo: diventare cuoca. Solo l'alberghiero le poteva permettere di realizzare il suo sogno. Perciò faceva in modo, ogni mattina, di non imbattersi nei due bulli. Entrava all'ultimo minuto. Tentava di non farsi vedere, di essere invisibile per i due compagni di classe e allo stesso tempo essere sempre presente dietro al banco. Ma quando i due prepotenti la incrociavano non avevano pietà: «Ecco la mongoloide». Queste è solo una delle espressioni (riportate nella denuncia) di un repertorio infinito di insulti che la studentessa subiva quotidianamente. Perfino le crisi epilettiche, di cui soffriva, erano spesso motivo di dileggio. In un paio di casi Paola, preda delle convulsioni, era stata derisa dai due bulli: «Ecco la sceneggiata chi vuole vedere lo spettacolo (le convulsioni, ndr) paghi il biglietto». La vicenda era culminata con due aggressioni fisiche. Una durante il cambio dell'ora. Paola era stata circondata sempre dai suoi aguzzini: spintonata e schiaffeggiata. In un'altra occasione, nei corridoi, le era stato fatto uno sgambetto, era caduta di fronte a tutti: risate collettive. Infine le era stata scaraventata una sedia. Alla fine Paola, schiacciata da questa situazione, ha deciso di ritirarsi. Isolata e umiliata ha interrotto gli studi in quella scuola.
 

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