Bulgaria, hacker 20enne ruba dal Fisco i dati di 5 milioni di cittadini. Il premier: «Assumiamolo»

Bulgaria, hacker 20enne ruba dal Fisco i dati di 5 milioni di cittadini. Il premier: «Assumiamolo»
Bulgaria, hacker 20enne ruba dal Fisco i dati di 5 milioni di cittadini. Il premier: «Assumiamolo»
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Giovedì 18 Luglio 2019, 14:46 - Ultimo aggiornamento: 14:58

Giovane ma con un'abilità con i computer. In Bulgaria un ragazzo di 20 anni è stato arrestato perché ritenuto responsabile dell'attacco hacker di lunedì scorso che ha colpito il 3% del database dell'Agenzia nazionale per le entrate (Nap), struttura del ministero delle Finanze. Un blitz informatico che ha consentito al pirata di scaricare cinque milioni di file contenenti informazioni personali riservate di cittadini bulgari e stranieri.

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Yavor Kolev, capo del dipartimento "Criminalità cibernetica" del Servizio nazionale per la lotta contro la criminalità organizzata (Gdbop), non ha voluto rivelare il nome dell'arrestato ma ha precisato stamane che si tratta di un cittadino bulgaro, residente a Sofia, che lavora in una compagnia operante nel settore della cybersicurezza. Kolev ha aggiunto che l'attacco è stato effettuato in Bulgaria.

«Durante le perquisizioni nell'ufficio e nell'abitazione dell'indagato sono stati scoperti e sequestrati numerosi computer e server», ha detto Kolev. «La compagnia, però, non ha niente a che fare con l'attacco hacker alla Nap», ha aggiunto e ha precisato che continua l'interrogatorio dell'arrestato per chiarire i motivi dell'atto criminale. «È un mago, e maghi come lui dovrebbero lavorare per lo Stato»: questo il commento del premier Boyko Borissov, che, secondo i media di Sofia, non ha nascosto la sua ammirazione per il 20enne hacker bulgaro.

«Un attacco hacker è una specie di ribellione, per dimostrare di essere in grado di superare le difese e vincere un sistema. È molto importante dare più soldi a persone come quella arrestata, per farle lavorare per i servizi di sicurezza e non commettere atti criminali», ha aggiunto Borissov dopo aver lodato le grandi capacità della Bulgaria nel settore delle tecnologie informatiche. Secondo le leggi bulgare, il giovane hacker rischia fino a 8 anni di reclusione per l'attacco al database della Nap.

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