Napoli città a pezzi: in una giornata 60 interventi tra crolli e allarmi

Napoli città a pezzi: in una giornata 60 interventi tra crolli e allarmi
di Gennaro Di Biase
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Mercoledì 12 Giugno 2019, 07:00 - Ultimo aggiornamento: 12:38
«Solo ieri - avvisa Giovanni Nanni, direttore regionale dei Vigili del Fuoco della Campania - abbiamo effettuato oltre 60 interventi su Napoli. Due squadre di uomini girano senza sosta da quattro giorni nel centro storico». Muri di contenimento crollati, persiane che volano, calcinacci che piovono giù, una ventiduenne di origini nigeriane ferita alla testa da una pietra a Forcella lunedì sera. Segnalazioni continue di pericoli anche ai vigili urbani, «circa tre al giorno», spiega il generale Ciro Esposito, comandante della polizia municipale. Insomma, tra mea culpa successivi alla tragedia di via Duomo, psicosi e pietre che continuano a staccarsi dai palazzi, Napoli è in tilt.
 
Sono passati cinque giorni dalla morte dello storico commerciante di via Duomo, Rosario Padolino. E da allora, oltre alle chiamate ai centralini di Protezione civile, Polizia municipale e Vigili del fuoco, i nuovi «pericoli scampati» non sono certamente mancati. Trauma cranico per una giovane donne nigeriana che verso le 22 di lunedì sera, in vico Mattonelle, non lontano da San Giovanni in Carbonara, è stata colpita dai calcinacci volati via da un palazzo. La ragazza, soccorsa dai passanti, è stata portata al pronto soccorso del Cto, lo stesso ospedale dove è arrivato Padolino. Nella sola giornata di ieri è stato registrato il crollo del muro di contenimento dell'ex ospedale psichiatrico Leonardo Bianchi, in via Calata Capodichino. Altro crollo in Piazza Trinchera, al numero 107, nel quartiere San Lorenzo. In entrambi i casi, per fortuna, non ci sono feriti. Dulcis in fundo, la persiana: «Una napoletana in legno volata via ieri pomeriggio all'incrocio tra piazza dei Martiri e via Calabritto - spiega Federica Russillo, autrice della foto - L'ho vista con i miei occhi. Qualcuno poteva davvero farsi male: l'altezza era considerevole».

«Dall'8 giugno a oggi - chiarisce il direttore Nanni - abbiamo avuto un incremento del 40% di interventi sugli edifici in città. Due squadre sono interamente dedicate a questo in centro storico, cioè nella zona maggiormente interessata dalle segnalazioni. E non è poco. Ieri, per esempio, abbiamo effettuato 60 interventi su Napoli, e di norma ne realizziamo 5 o 6 al giorno. Per la maggior parte, comunque, si tratta di verifiche su interventi già fatti, in cui si tratta di capire se gli amministratori di condominio hanno dato seguito alle segnalazioni». Non a caso, all'appello ai privati si unisce anche il generale Esposito: «È arrivato il momento di chiamare alla responsabilità l'edilizia privata. Negli ultimi anni il fenomeno dei calcinacci è continuo. Dalla tragedia di via Duomo a oggi contiamo 3 segnalazioni di cedimenti al giorno». Altro appello simile viene da Francesco Borrelli dei Verdi: «Altri due casi gravi di caduta di calcinacci, dopo quello della tragedia di via Duomo: dalla chiesa di San Pasquale, nell'omonima piazza, e da uno stabile in vico Mattonelle. Il susseguirsi di casi legati al deperimento delle parti esterne degli stabili rappresenta un monito sulla situazione di degrado che affligge una consistente percentuale dell'edilizia privata a Napoli e in molti altri centri della regione. Le reti contenitive non risolvono affatto il problema. Dinanzi al distacco di pezzi più pesanti finiscono per staccarsi, permettendo ai detriti di rovinare al suolo. Ci stiamo facendo promotori dei nuovi progetti di rigenerazione urbana promossi dalla Regione Campania».

Non solo i palazzi privati, il degrado non risparmia nemmeno il cemento della storia: Port'Alba piange. Dal balcone della storica saletta rossa della libreria Guida in fallimento da 6 anni sono da poco piovute pietre che potevano uccidere. Anche l'altro arco piange, coi calcinacci a vista sulla rete malmessa. Crollato parzialmente l'altro ieri il cornicione della Chiesa di San Pasquale. Il muro decrepito di San Martino, nei locali degli ex corallai, fa preoccupare i cittadini. Il Teatro di Nerone, in via Anticaglia, esibisce reti di contenimento sfondate da anni. Reti anche sul cornicione della facciata barocca della Chiesa seicentesca della Concezione ai Mannesi di via Chiatamone. Idem per «il Mausoleo di Posillipo e Palazzo del Veterano, a gestione comunale», avvisa Francesco De Giovanni, presidente della I Municipalità. Che qualcosa si muova.
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