Fabrizio Oliva, il quarto candidato sindaco di Pesaro è l'ex leader degli albergatori. «Io fustigatore del divertimento notturno? Falso»

Con la civica anche +Europa: «La mia una lista di giovani»

Fabrizio Oliva, il quarto candidato sindaco di Pesaro è l'ex leader degli albergatori.
Fabrizio Oliva, il quarto candidato sindaco di Pesaro è l'ex leader degli albergatori.
di Silvia Sinibaldi
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Giovedì 9 Maggio 2024, 02:10 - Ultimo aggiornamento: 12:00
PESARO In zona Cesarini dopo aver lasciato che l’ipotesi di una sua candidatura non evaporasse mai, Fabrizio Oliva, ex leader degli albergatori pesaresi, ha annunciato la sua discesa in campo come candidato sindaco portando a 4 il numero dei contendenti. Il nome della sua lista evoca titoli alla Lucio Battisti, “Spazi liberi” anche se si è già conquistato la nomea di chi gli spazi liberi del divertimento intende restringerli. 


Il rispetto


«Niente di più falso - replica Oliva - intendo promuovere il divertimento dei giovani ma anche il rispetto delle regole. Che poi in realtà è la scelta delle location perché a Pesaro non c’è solo viale Trieste e i luoghi appropriati a fare musica fino a tarda ora ci sono. Non possiamo nasconderci dietro un dito: le famiglie che arrivano a Pesaro scappano via per le serate ad alto volume e l’impossibilità di trascorrere una vacanza serena. Non intendo agevolare il turismo della terza età ma rispettare una fetta importante di chi sceglie le nostre spiagge». I luoghi adeguati alla baraonda? A sorpresa via dell’Acquedotto, poi Baia Flaminia (chissà che gioia per i residenti del quartiere) ma anche la Vela, tra i due moli (già oggetto di proteste perché i decibel arrivano dritti ai grattacieli di via Londra e piazza Europa. Comunque a testimonianza di quanto sostiene Oliva la carta d’identità dei 29 nomi che compongono la sua lista. «Io e Pierpaolo Loffreda (di + Europa, il partito di Emma Bonino) siamo i più vecchi, gli altri tutti giovanissimi a partire da Leonardo Fabbri, 18 anni, studente del Benelli». 
Quindi mazzata sulla movida di viale Trieste.

Saranno contenti anche gli esercenti e i gestori dei locali? Magari anche revoca della pedonalizzazione? «Viale Trieste ribadisco che va salvaguardato e la Ztl rispetta proprio questo principio». 


Le divergenze


Alla domanda se sia questo il tema che lo allontana dal centrosinistra vira sul fallimento relativo ai grandi progetti: l’aumento smisurato dei costi per realizzare l’Auditorium e mettere in sicurezza il cavalcaferrovia «che poi va bene il Pnrr ma guarda caso si inaugura tutto a ridosso delle elezioni». Però il grande buco nell’acqua di questa amministrazione è stato la rambla: «Infatti ripartirò dal rifacimento della zona mare, in particolare l’area di levante ma anche il Genica per il quale immagino soluzioni con cui ricoprirlo magari con un’opera di valore architettonico». 
Per proporsi alla guida di una città non trova che il taglio sartoriale del suo programma sia un po’ troppo sbilanciato su turismo e accoglienza?
«Il programma e i candidati saranno presentati ufficialmente il 18 maggio e nell’occasione daremo spazio (libero?) a tutte le nostre linee programmatiche. Qualche accenno? Certo il futuro dei borghi e la volontà di sottrarli al progressivo spopolamento. Abbiamo in mente la realizzazione di un bando che sostenga tutte le attività commerciali che intendono aprire i battenti nei borghi e nei paesi. E ancora la sicurezza. Al centro il ruolo del parco Miralfiore cuore strategico di un triangolo con stazione monumento alla resistenza tra i più sensibili della città. ma anche la manutenzione ordinaria, l’attenzione alle piccole cose e ai dettagli».

 

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