Pesaro, calci all’infermiera del pronto soccorso, la donna di nuovo in carcere: ha picchiato l’anziano marito

L'uomo è finito all'ospedale

L’ingresso del pronto soccorso del San Salvatore
L’ingresso del pronto soccorso del San Salvatore
di Luigi Benelli
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Martedì 7 Maggio 2024, 02:50 - Ultimo aggiornamento: 14:48

PESARO - Aggredì l’infermiera al pronto soccorso dell’ospedale San Salvatore, poi si era scagliata contro i carabinieri che tentavano di bloccarla ed era stata arresta. Ieri il rito abbreviato con le richieste di condanna. Intanto la posizione della donna si è aggravata ed è finita in carcere.

La ricostruzione

Il fatto è avvenuto nella notte tra sabato e domenica 21 aprile quando una 32enne di origini straniere ha accompagnato un parente in pronto soccorso ma, senza apparenti motivi, si è mostrata subito aggressiva sin dal viaggio in ambulanza.

Arrivata al San Salvatore ha dato in escandescenze tanto da afferrare un’infermiera per i capelli fino a buttarla a terra. Qui ha iniziato a sferrarle dei calci. Tutto è successo in pochi attimi. Alle grida sono intervenuti altri infermieri per fermare la donna, ma anche in questo caso la 32enne ha reagito in malo modo. Sul posto c’era anche la guardia giurata che ha provveduto a dividere la donna dal personale sanitario e chiamare i carabinieri.

L’agitazione

I militari si sono fiondati sul posto e anche per loro l’accoglienza non è stata delle migliori, con la donna che ha continuato a inveire e scagliarsi contro le divise. Motivo per cui è stata arrestata per resistenza a pubblico ufficiale. Per lei anche la denuncia per interruzione di pubblico servizio visto che con l’agitazione in corso non ha reso possibile la normale operatività del pronto soccorso. L’infermiera presa per i capelli e sbattuta a terra si è fatta refertare e ha rimediato 7 giorni di prognosi. E un carabiniere ha rimediato qualche giorno, tanto che si è costituito parte civile con l’avvocatessa Francesca Biagioli. La donna in sede di convalida aveva ammesso gli addebiti e chiesto scusa, sottolineando che fosse ubriaca e dunque in stato di alterazione. La donna ha alcuni precedenti, il giudice aveva convalidato l’arresto e disposto gli arresti domiciliari con permesso di poter andare al lavoro. Ma nei giorni scorsi la polizia è dovuta intervenire nuovamente perché la donna avrebbe picchiato il marito, molto più anziano, tanto da farlo finire nuovamente in ospedale. Così la donna è finita in carcere. Ieri il pm ha chiesto 9 mesi di condanna, la sentenza il 27 maggio.

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