Superbonus, siamo già al 95%: condomini ancora in ritardo. Nelle Marche la misura ha interessato 13.700 edifici

Superbonus, siamo già al 95%: condomini ancora in ritardo. Nelle Marche la misura ha interessato 13.700 edifici
Superbonus, siamo già al 95%: condomini ancora in ritardo. Nelle Marche la misura ha interessato 13.700 edifici
di Véronique Angeletti
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Venerdì 10 Maggio 2024, 03:50 - Ultimo aggiornamento: 12:14

Non è stata e non sarà mai una norma di ordinaria ed ordinata gestione quella del Superbonus 110. Il fatto stesso che, da maggio 2020, tra correzioni normative, decreti-legge, note, documenti, circolari e risoluzioni, la norma abbia subito finora 283 modifiche, conferma quanto è stato complesso interpretarla e applicarla. «Tutte queste modifiche e chiarimenti - interviene Enrico Mancini, presidente Confartigianato Edilizia Anaepa Marche - hanno destabilizzato il mercato, la pianificazione dei lavori e l’impegno finanziario per la loro copertura, con inevitabili ripercussioni sull’esecuzione. 


Cambiare in corsa

Cambiare le regole “in corsa” - incalza Mancini - è inammissibile e ci preoccupano soprattutto perché capitano in una fase delicata e di difficoltà per le imprese edili, settore centrale per la nostra economia – mentre hanno bisogno di certezze e di fiducia».

Di fatto, sull’ulteriore e emendamento annunciato per oggi dal Ministro dell’economia e delle finanze Giorgetti, per Mancini «se spalmare in dieci anni l’utilizzo dei crediti, è una misura a cui si aderisce volontariamente siamo d’accordo ma assolutamente no se diventasse obbligatoria e retroattiva». Aspetto, questo, sul quale ieri il sottosegretario all’Economia Federico Freni ha dato garanzie: la retroattività sarà limitata alle spese sostenute nel 2024. Meglio così, perché dalla fotografia scattata il 31 marzo dagli uffici studi di Confartigianato e di Cna partendo dai dati dI Enea e Ministero dell’ambiente, nelle Marche sono 3,3 miliardi di euro le detrazioni maturate sotto l’ombrello del Superbonus 110. Riguardano 13.700 edifici di cui il 5,1% devono ancora ultimare i lavori. In ritardo soprattutto i lavori sui condomini, che mobilitano investimenti in media di 481 mila euro mentre gli unifamiliari si attestano a quasi 115mila. 


«Quello che non gradisco – precisa Marco Rossi, il presidente regionale Cna Costruzioni – è che del Superbonus se ne parli in termini denigratori mettendo sempre in primo piano l’impatto sui conti dello Stato che c’è, è vero, ma questo modo di fare oscura le tragedie dei singoli». Ricorda gli esodati del Superbonus. Famiglie ed imprenditori con i crediti incagliati o a rischio fallimento che, senza liquidità, non possono proseguire e lasciano i committenti senza casa o costretti ad indebitarsi. «Il problema – osserva Rossi – nasce dalle variazioni che ha subito la normativa e hanno calpestato i diritti dei cittadini e generato una diffidenza nel mondo bancario che ha portato tante imprese, non potendo più cedere i crediti ad abbandonare i cantieri». Per Rossi «esiste un problema sociale» perché gli interventi normativi non hanno accompagnato le famiglie incapienti, a basso reddito, che spesso abitano immobili più datati e energivori. 

L’economia reale

Questione di economia reale. «Portare a compensazione in 10 anni i crediti – puntualizza Elisabetta Grilli, responsabile Cna Costruzioni – metterebbe in difficoltà le imprese che devono pagare tutti i mesi dipendenti, fornitori e tasse». Vizi e virtù del Superbonus riassunti da Stefano Violoni, presidente di Ance Marche, l’associazione costruttori edili di Confindustria. «Ha rilanciato il settore edilizio e aumentato la massa salariale ma non ha mai risolto il problema di conversione in liquidità dei crediti fiscali delle imprese che ha messo in crisi tante aziende. Per prime quelle nate esclusivamente per sfruttare il bonus fiscale, poi anche aziende più strutturate. Continui cambiamenti normativi non fanno bene all’impresa che è un’attività di rischio e necessita di stabilità per poter programmarsi ed investire». 

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