Regista e attore, solo Marcorè: a San Severino domani in una giornata i due volti dell’artista marchigiano

Neri Marcorè la buona novella
Neri Marcorè la buona novella
di Chiara Morini
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Domenica 28 Aprile 2024, 05:10 - Ultimo aggiornamento: 29 Aprile, 15:27

Giornata a San Severino Marche, domani, lunedì 29 aprile, per Neri Marcorè. Arriverà infatti alle 18,30 al cinema teatro San Paolo per presentare “Zamora”, il suo primo film da regista, a cui seguirà la proiezione. Poi, alle 20.45, sarà al teatro Feronia insieme a Rosanna Naddeo con lo spettacolo “La buona novella”.

La regia

Marcorè continua dunque il suo tour per incontrare e presentare al pubblico la sua opera prima come regista. Ha detto in occasione della presentazione a Fermo: «Dopo tanti film fatti, comprese le puntate delle fiction, sapevo che avrei voluto esordire alla regia. Non volevo un film qualsiasi, cercavo una storia come questa, tratta dal romanzo di Roberto Perrone al quale ho dedicato il film». Una pellicola che narra una storia dove lo stesso Marcorè ha voluto innestare molti dei suoi elementi cari: «Quando sono andato dal produttore mi ha detto che lo avrebbe prodotto ma io avrei dovuto curare la regia». Innanzitutto il tema dell’inadeguatezza: «Tema che ha fatto parte della mia adolescenza, sicuramente sarà capitato a molti, di avere timori nell’affrontare un passaggio importante nella vita. Mi è piaciuto questo e ho voluto che nella storia ci fossero personaggi femminili emancipati, che portassero i personaggi maschili a migliorare sé stessi. Volevo che il traino fosse il mondo femminile, in un’epoca in cui la donna era tendenzialmente relegata a pulizie e fornelli, come si vedeva anche dalle pubblicità dell’epoca».

I ruoli

Walter è il personaggio principale, che va a lavorare a Milano. Attorno a lui, nella storia narrata, ci sono molte donne, dalla mamma alla sorella (a casa della quale va a vivere), comprese le donne nell’azienda in cui lavora. «Qui fronteggia la solitudine – ha spiegato Marcorè – simboleggiata dall’ufficio molto grande che gli viene assegnato».

Si sente inadeguato, non riesce a integrarsi, ma pian piano, complice la necessità di imparare il calcio per una partita aziendale, frequenterà il portiere Cavazzoni caduto in disgrazia, migliorandosi e migliorandolo, e alla fine avrà il coraggio di buttarsi per farcela. A interpretare Walter Alberto Paradossi al suo primo ruolo da protagonista. «Cercavo un 30enne ai provini ne ho visti 3 davvero bravi. Paradossi era perfetto nel ruolo di Walter, anche se nella vita non era per nulla imbranato. Volevo dare spazio a volti nuovi, ricordavo quando 20 anni fa Pupi Avati fece lo stesso con me». Accanto ai protagonisti meno noti, c’è lo stesso Marcorè nei panni di Cavazzoni, ma nel cast ci sono anche altri amici, come li ha definiti lui: Giovanni Storti e Giacomo Poretti, Ale e Franz, Antonio Catania. Tra le scene si vede molto altro di Marcorè, come la voce alla radio durante le partite, o Walter che tira fuori una scatola di scarpe da altre ben impilate. «Tra le mie memorie – ha ricordato – c’è anche quella, era una tentazione, quella di sfilare una scatola da una pila, che avevo da piccolo, non resistevo. Anche la prima azienda, da dove il protagonista va via per andare a Milano, rimanda alle memorie di Porto Sant’Elpidio».

Lo spettacolo

Intanto però c’è anche la data dello spettacolo teatrale, sempre domani sera, una rappresentazione che alterna e intreccia le canzoni di Fabrizio De Andrè con i brani tratti dai Vangeli Apocrifi, a cui lo stesso autore si è ispirato.

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