Ancona, il mare ha divorato Portonovo: spiaggia mini ed effetto sardine, c’è il rischio di fuga e rimborsi

Sonnino (Capannina), messaggio ai clienti: «Poco spazio tra gli ombrelloni»

Ancona, il mare ha divorato Portonovo: spiaggia mini ed effetto sardine, c’è il rischio di fuga e rimborsi
Ancona, il mare ha divorato Portonovo: spiaggia mini ed effetto sardine, c’è il rischio di fuga e rimborsi
di Antonio Pio Guerra
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Venerdì 10 Maggio 2024, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 11 Maggio, 07:32

ANCONA - «Cercheremo di dare l’ombrellone a tutti ma potrebbero esserci dei disagi. La spiaggia non è quella dell’anno scorso». L’erosione corre veloce a Portonovo, tanto che gli operatori sono ormai costretti a mettere le mani avanti coi clienti per avvisarli della spiaggia al lumicino.

È il caso di Maurizio Sonnino, proprietario della Capannina, che in questi giorni sta contattando chi ha già effettuato la prenotazione dell’ombrellone nel suo stabilimento. Spiega che «non posso permettermi di perdere clienti ma era doveroso dire che la situazione potrebbe essere un po’ spartana, con qualche disagio».

Gli ostacoli

Come lo spazio ridotto all'osso, con ombrelloni ravvicinati ed un dislivello importante tra l'inizio e la fine della spiaggia.

E «nel caso questa cosa non rendesse i clienti felici, ci siamo offerti di restituire la caparra a chiunque lo richiedesse» anticipa Sonnino. Anche se per ora, per fortuna, «sono stati tutti molto comprensivi». Del resto, quello che sta succedendo alla baia ha dell’incredibile ed è fuori dal controllo dei balneari.

I numeri da brividi

«Abbiamo perso 2mila metri cubi di spiaggia» racconta Sonnino. All’incirca dieci metri, con uno scalino pronunciato che cristallizza fin dove l’impeto del mare ha osato spingersi. «L'ombrellone non lo toglieremo a nessuno, ci adatteremo perché il nostro mestiere è questo, adattarci per far contenti i clienti» sottolinea il titolare della Capannina. Anche se diventa ogni volta più difficile farlo. «La spiaggia non è quella dello scorso anno, lavoreremo nei limiti di ciò che ci concede la spiaggia rimasta» avverte. Non va meglio al Fortino Napoleonico. «La situazione è brutta. Tre anni fa ci è crollato un muro che sta per crollare di nuovo» testimonia il titolare, Eros Renzetti. Con evidenti problemi di immagine. I clienti «ci dicono che è tutto bellissimo, che si mangia bene e l’ospitalità è ottima ma che la spiaggia è bruttissima» dice Renzetti. Che per una località che ha fatto del bel mare il suo asso nella manica, è un problema non indifferente.

«Potremmo fare molto di più» rimarca il proprietario del Fortino. E con la stagione ormai alle porte, sfumano ogni giorno di più le possibilità di rimediare al danno. Il ripascimento «andrebbe fatto a metà maggio» secondo Sonnino. Un termine irrealistico, ad oggi. «La Regione ci ha detto che se si farà, si farà a fine giugno» aggiunge. Troppo tardi per quegli stabilimenti che già da fine maggio sono pienamente operativi. Il problema, poi, è che i ripascimenti sono soltanto una toppa.

«Auspichiamo che un progetto di difesa della costa di Portonovo arrivi a compimento il prima possibile» è l’augurio di Renzetti. Gli operatori chiedono, insomma, una soluzione definitiva. Diverse le soluzioni proposte, che secondo il patron del Fortino «vanno bene tutte purché risolutive». Anche perché «credo che il danno all’ambiente rischino di farlo tanti piccoli interventi molto più di un’operazione unica, lasciando poi che la natura faccia il suo corso». Senza contare che, ad oggi, la situazione spiaggia va valutata anche sul fronte dei pericoli in cui incorrono i bagnanti. Davanti al Fortino, ad esempio, «ci sono tratti dove non resta che del grosso ciottolame». Una spiaggia fantasma che rischia di far scivolare i meno attenti o di bloccare gli anziani o i disabili. L’appello è per la difesa della costa. «Non lasciamola in balia di se stessa» è il monito di Renzetti.

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