JESI Rose bianche e blu, un volo di palloncini candidi nel cielo terso, il rumore delle lacrime che scandisce ogni respiro. E’ il momento più duro. Mamma Georgeta deve dire addio alla sua Andreea, dopo due anni di sole speranze per cercarla quando era inghiottita nel buio. Dopo due mesi di coraggio, tirato fuori da chissà dove, per invocare la verità sulla sua morte dopo averla ritrovata. Ora questo povero cuore è un palloncino sgonfio. Guarda il feretro chiaro con gli occhi sempre lucidi. Lo ha accarezzato, baciato in queste ultime ore insieme, quel guscio dove immagina sia al calduccio la sua bambina.
La commozione
Ieri il Duomo ha accolto l’abbraccio commosso della comunità, che si è stretta solidale a Georgeta Cruceanu, al marito Simone Gatti, ai figli Asia e Tommaso, ai parenti e agli amici per l’ultimo saluto ad Andreea Rabciuc.
La cerimonia funebre, concelebrata con il parroco del Duomo don Claudio Procicchiani, ha visto momenti molto toccanti con due letture da parte delle amiche Marzia e Alla, e la poesia che la poetessa jesina Marinella Cimarelli ha scritto per Andreea. In particolare, Alla ha scritto una "lettera dal cielo", l'ultimo saluto di Andreea, ora angelo del paradiso, alla sua adorata mamma, al padre Simone che l’ha cresciuta con amore («sei diventato il mio splendido papino»), ai fratelli Asia e Tommaso e agli amici.
«Sai mamma devo dirti un segreto: quando sono nata, Dio mi ha detto che mi avrebbe mandata da te per poco tempo, il tempo necessario a conoscere una mamma dolce come te. Dio mi ha detto che presto mi avrebbe voluta a sé di nuovo perché sono troppo speciale per questa vita. Abbi fede mamma, anche se pensi di averla persa. Io sono felice. Io sono sempre accanto a te, ti amo tantissimo. Mamma ti chiedo di lasciarmi andare, ho bisogno di trovare la pace dopo tanto tempo». E la mamma con lo sguardo ai cielo liberando i palloncini bianchi: «Ciao Andry, ti lascio andare».