SENIGALLIA - Dopo la condanna arriva la confisca: i finanzieri della Tenenza di Senigallia nelle scorse settimane hanno dato esecuzione ad una sentenza divenuta irrevocabile emessa dal locale Tribunale nei confronti di un imprenditore tessile di origine cinese, imputato e condannato alla pena di due anni di reclusione per reati tributari e in materia di sicurezza sul lavoro, con la quale è stata disposta la confisca “per equivalente” del frutto del reato, fino a 600.000 euro. Confiscati conti correnti, crediti verso terzi ma anche macchinari professionali come, macchine da cuire, stiratrici industriali e attaccabottoni, nella disponibilità del citato imprenditore.
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La condanna è stata inflitta sulla base degli elementi emersi al termine di una complessa indagine di polizia giudiziaria condotta dagli stessi finanzieri senigalliesi e coordinata dalla Procura della Repubblica dorica, nel corso della quale venivano ricostruiti i reali utili dell’imprenditore condannato, occultati al Fisco grazie al sistema “apri e chiudi” di numerose imprese, con l’utilizzo di vari prestanome, nonchè mediante il ricorso a fatture per operazioni inesistenti per centinaia di migliaia di euro.
I finanzieri, pertanto, in esecuzione della citata sentenza di condanna, hanno proceduto alla confisca delle disponibilità finanziarie detenute su sette diversi conti correnti, crediti verso terzi, oltre che di quaranta macchinari utilizzati nell’attività produttiva, quali macchine professionali da cucire, stiratrici industriali e attaccabottoni, nella disponibilità del citato imprenditore.