Ascoli, un messaggio esca chiede i dati personali: in tanti rispondono e finiscono nella rete

Un messaggio esca chiede i dati personali: in tanti rispondono e finiscono nella rete
Un messaggio esca chiede i dati personali: in tanti rispondono e finiscono nella rete
di Marco Vannozzi
3 Minuti di Lettura
Martedì 7 Maggio 2024, 02:50 - Ultimo aggiornamento: 13:34

ASCOLI Arriva un sms, il mittente è Poste italiane. Chiede dati riservati, password e codici di accesso all’Internet banking, gli estremi della carta. In gergo si chiama “smishing”. E in realtà è una truffa. Ma ce ne sono tante simili. Arriva così anche per i cittadini del Piceno un vademecum per operare in sicurezza online: poche e semplici regole per evitare spiacevoli sorprese quando si utilizza il conto online di Poste italiane.

L’esortazione

«Non fornire dati a nessuno.

Se qualcuno dovesse chiedere queste informazioni, si tratta di un tentativo di frode. Poste italiane non chiede mai i dati riservati e per nessuna finalità». È l'allarme lanciato da Alessandra Mariotti, responsabile di Fraud management di Toscana, Marche, Umbria e Emilia Romagna. Sono numerose le tipologie di truffa.

«Dopo un primo approccio per ottenere i dati d'accesso, la frode si attua con una manipolazione psicologica, ingannando l'utente e convincendolo a recarsi presso gli uffici postali per effettuare bonifici o ricariche – sottolinea Mariotti -. Le persone vengono prima avvisate di un imminente rischio di blocco del conto. Attraverso abili conversazioni telefoniche poi ribadiscono l'allarme». I truffatori si presentano anche come dipendenti di Poste o rappresentanti delle forze dell'ordine.

«Si pongono come interlocutore unico e cercano di creare una sorta di distanza tra utente e l'ufficio postale. Spaventano le persone inducendole a non parlare con nessuno, altrimenti l'operazione “salvataggio” verrebbe inficiata. L'utente diventa così autore di una frode ai propri danni. L'invito è di rivolgersi subito al personale degli uffici di Poste Italiane prima di effettuare qualsiasi movimento» sottolinea la responsabile. La vittima non sempre è anziana: ad esempio l'80% dei frodati con la tecnica del messaggio ingannevole appartiene alla fascia d'età 30-50.

Nonni e falsi nipoti

Aumenta inoltre il numero delle truffe commesse ai danni dei nonni, contattati al telefono da impostori, che si fingono nipoti in difficoltà. Il falso nipote chiede un bonifico, la ricarica di una carta prepagata, o di consegnare il denaro a un amico che passerà a casa. Sul sito www.poste.it alcuni consigli: non rispondere a e-mail, sms, telefonate o chat, in cui vengono chiesti i codici personali o segnalati fantomatici problemi di sicurezza, controllare l’attendibilità di una e-mail prima di aprirla, non scaricare gli allegati di una e-mail sospetta e non cliccare sul link, segnalare casi sospetti all'indirizzo antiphishing@posteitaliane.it o contattare il numero verde.

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