Liceo Annibal Caro, il cantiere parte a giugno. Per il Carducci si procede con la messa in sicurezza sismica

Liceo Annibal Caro, il cantiere parte a giugno. Per il Carducci si procede con la messa in sicurezza sismica e a sinistra Michele Ortenzi
Liceo Annibal Caro, il cantiere parte a giugno. Per il Carducci si procede con la messa in sicurezza sismica e a sinistra Michele Ortenzi
di Chiara Morini
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Lunedì 6 Maggio 2024, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 10:05

FERMO Si sta lavorando per arrivare a iniziare i cantieri alla sede di via Leopardi del liceo classico di Fermo e dal momento che non sono ancora cominciati, si allungano anche i tempi del rientro dalla sede di via Mario, attualmente occupata in via provvisoria. «Stiamo facendo le fondazioni per posizionare la gru», spiega il presidente della Provincia Michele Ortenzi che aggiunge anche che i ritardi nell’inizio sono dovuti a «difficoltà che si sono verificate per i sotto servizi presenti in via Perpenti. I lavori dovrebbero iniziare la seconda metà di giugno».

Il trasloco

Il trasloco è stato fatto lo scorso anno, tra la fine di agosto e i primi giorni di settembre, consentendo alla scuola di iniziare regolarmente le lezioni nella sede dell’ex ristorante Mario.

Il trasferimento del liceo è stato necessario per garantire il regolare svolgimento dei lavori di cui trattasi che consistono nel rifacimento del tetto della sede di via Leopardi. Allora si disse che serviva circa un anno per completarli prima di poter effettuare un nuovo trasloco per il rientro, ma ora i tempi restano incerti. Nel mentre si continua a lavorare in via Leopardi e non solo, anche in altre scuole. In particolare al Carducci stanno procedendo, come da programma, i lavori di riqualificazione e messa in sicurezza sismica, finanziati con fondi Pnrr, e riguardanti il corpo storico della sede centrale dell’Itet. Un intervento importante, oltre 5,3 milioni di euro di cui 3,2 a carico del Pnrr. Rimanendo a Fermo, novità anche per il Triennio del Montani. In questo caso il presidente Ortenzi spiega che «con la variazione di bilancio approvata in consiglio provinciale lo scorso 29 aprile abbiamo rimesso i soldi per lo studio di vulnerabilità sismica, dopo aver rifatto il tetto e per poter restituire i locali idonei alla scuola, permettendo così agli studenti di rientrare». Per lavori che volgono al termine alcuni stanno per cominciare. Sono quelli dell’Ipsia e lì Ortenzi spiega che stanno per iniziare «le opere preliminari in vista dell’allestimento del cantiere».

Ancora adeguamento sismisco che, e qui ci si sposta di alcuni chilometri, fuori Fermo, fino a Sant’Elpidio a Mare, potrebbero riguardare anche il Tarantelli. Ortenzi in questo caso dice come si sta procedendo: «Stiamo valutando con l’ufficio speciale della ricostruzione, la possibilità di un adeguamento sismico della vecchia sede. In questo caso dovremmo fare una delocalizzazione temporanea a palazzo Nannerini». Ultimo ma non meno importante il caso di Porto Sant’Elpidio, dove è stato allestito il cantiere e a breve dovrebbero iniziare i lavori. Circa un mese fa, per il Carlo Urbani, si ricorda, è stato firmato il contratto di appalto per l’esecuzione dei lavori di demolizione e ricostruzione, per oltre 25 milioni di euro. Una scuola che, una volta realizzata, sarà grande 9036 mq e sarà destinata a ospitare 830 alunni, dotata delle più moderne tecnologie didattiche, a risparmio energetico e orientata alla salvaguardia ambientale. Alla firma del contratto il presidente Ortenzi aveva dichiarato che sin dall’insediamento come Amministrazione Provinciale «ci stiamo concentrando con impegno e tenacia per ammodernare il patrimonio scolastico del nostro territorio. Investire sull’edilizia scolastica significa investire sul futuro di un’intera comunità».

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