Torna l’azalea della ricerca per la festa della mamma. I volontari della Fondazione Airc domenica mobilitati in tutta Italia per la raccolta fondi

Chef Moreno Cedroni testimonial Airc
Chef Moreno Cedroni testimonial Airc
di Agnese Testadiferro
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Martedì 7 Maggio 2024, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 13:35

Da 40 anni con le donne, contro il cancro. Torna l’Azalea della Ricerca di Fondazione Airc. In occasione della Festa della mamma, domenica 12 maggio, ognuno è chiamato a fare la propria parte. Con il fiore simbolo di quattro decenni di passi in avanti, circa 20mila i volontari scenderanno in oltre 3500 piazze di tutta Italia per distribuire più di 600mila piantine a fronte di una donazione di almeno 18 euro. Sarà una giornata ricca di significato, per celebrare il lungo impegno Airc per sostenere la ricerca sui tumori che colpiscono le donne e ricordare che il futuro della ricerca è nelle mani di tutti. 

Le diagnosi

Sono aumentano le diagnosi di cancro nelle donne: oltre 187mila in Italia nel 2023, 1300 in più rispetto all’anno precedente. Una recente indagine condotta da Kantar Italia per Fondazione Airc su un campione di 800 donne di età compresa tra i 18 e i 65 anni conferma la trasversalità del cancro: almeno due donne su tre dichiarano di essere state toccate dal cancro, per esperienza diretta o tra familiari e amici. La malattia è considerata, però, sempre più curabile e per il 90% del campione la ricerca è molto importante per trovare terapie sempre più efficaci e affrontare la malattia nel modo migliore. Per il 33% delle donne intervistate il cancro è sinonimo di male incurabile, ed è proprio per abbattere questo tabù che è sempre più necessario continuare a informare in maniera puntuale sui progressi della scienza e sostenere con continuità, attraverso la raccolta di fondi, il progresso della ricerca per la cura del cancro.

L’impegno concreto

Nel tempo, con una raccolta totale di circa 300 milioni di euro, l’Azalea di Fondazione Airc ha contribuito al miglioramento della qualità di vita e della sopravvivenza delle donne, attraverso diagnosi sempre più precoci, approcci chirurgici meno invasivi e terapie più precise e mirate, più efficaci e meglio tollerate.

La buona notizia è che la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi per il tumore al seno è in costante aumento: oggi due donne su tre in Italia sono vive e negli ultimi 30 anni si è passati dal 78 all’88%. In questi quarant’anni, le donazioni grazie all’Azalea di Airc hanno contribuito a importanti risultati per migliorare le terapie, tra cui la chirurgia conservativa del tumore della mammella e la biopsia del linfonodo sentinella, una tecnica inizialmente sviluppata per valutare la diffusione dei melanomi e che poi è stata estesa anche al cancro del seno. Tra i risultati della ricerca spiccano anche un nuovo farmaco per il cancro ovarico avanzato; la riduzione della dose di terapia ormonale nel trattamento del cancro del seno, efficace sia per ridurre del 50% circa il rischio di recidiva della malattia, sia per prevenire il tumore del seno nelle donne ad alto rischio. Spiragli di luce ci sono anche sul tumore del polmone grazie a un esame molecolare che permette di diagnosticare in anticipo il tumore nei fumatori. In futuro l’esame potrebbe essere utilizzato come screening per la diagnosi precoce di soggetti a rischio. È inoltre realtà la possibilità di individuare con anticipo rispetto agli esami di imaging la ripresa di malattia dovuta a resistenze nel cancro del colon. Questo strumento ancora sperimentale potrebbe essere anche utile a orientare la scelta dei trattamenti dopo gli interventi chirurgici di rimozione. Nuove terapie ci sono anche per il trattamento del carcinoma del retto localmente avanzato.

La sfida aperta

Alcuni tumori, più insidiosi e difficili da individuare precocemente, rappresentano una sfida aperta per la ricerca. Uno di questi è il tumore dell’ovaio che colpisce circa 6.000 donne in Italia ogni anno.

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