ANCONA - Come far rinascere i borghi abbarbicati sulle montagne sfregiate dal sisma? Da quando, tra il 2016 ed il 2017, il terremoto scosse dalle fondamenta le Marche, il tema è stato al centro di un acceso dibattito e ad offrire nuovi spunti ci pensa il regista di Recanati Giorgio Cingolani che, parlando dell’uscita del suo film “Neve e sangue” dalle colonne del Corriere Adriatico, ha invitato a non trasformare la montagna in un luna park. Ed il pensiero di molti è andato subito al maxi progetto di Sarnano.
Il progetto
«Si è parlato della trasformazione della montagna in un parco divertimenti, ma non è così - ci tiene a spiegare il sindaco Luca Piergentili -.
Colpa della burocrazia
Critica l’eccessiva burocrazia, il sindaco di Bolognola Cristina Gentili: «Noi sindaci abbiamo le idee chiare, ho dubbi che invece gli enti preposti alle autorizzazioni per i progetti, vogliano davvero il rilancio turistico delle zone montane. Serve un turismo a 360 gradi, destagionalizzato per 365 giorni l’anno. Vanno proposte iniziative legate alla cultura, all’ambiente ed alla natura, allo sport. Punteremo sui progetti legati ai fondi del Pnrr, con l’albergo diffuso, la riqualificazione degli impianti e dei locali della stazione sciistica, parcheggi in più per accogliere i turisti». Parla di recupero di qualità della vita il sindaco di Esanatoglia Luigi Nazzareno Bartocci: «Io penso che la ricetta per il rilancio, sia quella di recuperare innanzitutto la conoscenza e l’identità di un borgo. Questo va fatto coinvolgendo le strutture scolastiche, i cittadini. E’ fondamentale avere cura dell’ambiente, perché l’accoglienza non la facciamo semplicemente con un piatto in più, ma con lo stile di vita e con un ambiente che permetta a chi viene in questi territori, di viverlo nella maniera più pulita possibile».