Dona 200 ettari di terreni per ospitare cani e cavalli da corsa abbandonati. Il progetto nelle Marche

La benefattrice teramana ha puntato di Macerata perchè la Regione Abruzzo non era interessata

Dona 200 ettari di terreni per ospitare cani e cavalli da corsa abbandonati. Il progetto nelle Marche
Dona 200 ettari di terreni per ospitare cani e cavalli da corsa abbandonati. Il progetto nelle Marche
di Maurizio Di Biagio
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Venerdì 22 Settembre 2023, 08:05 - Ultimo aggiornamento: 23 Settembre, 08:09

Benefattrice teramana dona 200 ettari di terreno per un progetto nelle Marche. In un primo momento era intenzionata a lasciare tutto alla sua terra d'adozione, l'Abruzzo, quantomeno nella sua provincia, «ma le istituzioni qui – ha spiegato il suo procuratore Leonardo D’Ippolito - in questo caso non hanno manifestate interesse». La signora, nata appunto nelle Marche, ma da più di 50 anni ed è residente a Teramo, dove è sposata con un teramano, possiede un vasto territorio nei pressi di San Severino Marche, in provincia di Macerata: «Era intenzionata a vendere i suoi possedimenti perché del progetto ne beneficiasse il suo territorio». Sì, perché nelle Marche la donna sta per realizzare un ricovero per cani e cavalli da corsa abbandonati «vittime di macellazione dopo la loro corta attività sportiva, la cui carne, nonostante fosse piena di estrogeni, si vendeva senza tanti scrupoli, ma dopo l’intervento di Michela Vittoria Brambilla questo non è più possibile, così questi animali sopravvissuti spesso sono lasciati al caso».

Ma il progetto, supportato da un gruppo di lavoro (tra l’avvocato milanese Alberto Sciumè e Fabiola Comandini di San Marino) è molto ambizioso «e prevede anche la realizzazione di infrastrutture come un ostello per ragazzi ed un orto botanico, oppure servizi per bambini autistici e impianti in cui si potranno svolgere ippoterapia, pet terapy e anche bosco terapia» che è una pratica piuttosto diffusa, di origine giapponese, mediante la quale vengono sfruttati i tanti preziosi servizi ecosistemici offerti dalle foreste e che produce effetti diretti e misurabili sulla sfera psicologica, neurologica, cardiocircolatoria e immunitaria. «Molte di queste azioni – prosegue D’Ippolito che è anche il coordinatore del progetto - sono rivolte ai più piccoli dal momento che la benefattrice ama molto i bambini». Il gruppo di lavoro di Milano si sta anche interessando dell’aspetto finanziario dell’opera intrattenendo già rapporti con le Regione Marche.

«La donna teramana era disposta a vendere i suoi terreni di San Severino, per un controvalore commerciale di 3 milioni di euro circa, e portare il suo progetto dalle nostre parti ma c’è stato il disinteresse da parte di Regione Abruzzo, Provincia e Comuni. Non è un mistero che ci sia rimasta male, contrariata dal fatto di aver trovato qui poca collaborazione da parte delle istituzioni. Non capisco questo tipo di atteggiamento, perché se fossi stato io il sindaco avrei fatto il diavolo a quattro per aggiudicarmi le volontà benevoli della signora». A supportare la realizzazione delle idee della benefattrice c’è anche l’Anfe (Associazione Nazionale Famiglie di Emigrati) Val Vibrata-Pescara (con a capo lo stesso D’Ippolito).

Al centro del progetto anche la Pet terapy, la terapia tramite animale da affezione, detta anche zooterapia, che affianca le cure tradizionali e agli interventi socio-sanitari già in corso: può essere impiegata su pazienti di qualsiasi età e affetti da diverse patologie con l'obiettivo di miglioramento della qualità di vita dell'individuo e del proprio stato di salute, rivalutando, nel contempo, il rapporto uomo-animale. Verrà svolta anche l’ippoterapia, cioè l'insieme di tecniche mediche che utilizzano il cavallo per migliorare lo stato di salute di un soggetto umano. 

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