Il 12 aprile la presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero della Salute hanno depositato al Tar dell'Emilia-Romagna un ricorso contro la Regione, e in particolare contro la direzione sanitaria Salute della persona, per chiedere l'annullamento delle delibere di Giunta che davano attuazione al suicidio medicalmente assistito in Emilia-Romagna.
Fine vita, il ricorso del governo
Lo fa sapere Valentina Castaldini, consigliera regionale di Forza Italia. Le motivazioni, spiega, evidenziano «la carenza di potere dell'ente» sul tema «e la contraddittorietà e l'illogicità delle motivazioni introdotte nelle linee guida inviate alle aziende sanitarie».
Secondo ricorso
Con quello depositato da ministero della Salute e presidenza del Consiglio dei ministri i ricorsi al Tar contro le delibere sul fine vita in Emilia-Romagna sono due. La consigliera regionale di Forza Italia, Valentina Castaldini, aveva depositato un ricorso analogo a marzo, insieme a un gruppo di associazioni. «Sono molto contenta che il governo, con questo atto formale, confermi e rafforzi il lavoro di questi mesi», afferma Castaldini, «l'esecutivo ha ritenuto che la strada del ricorso che ho aperto fosse quella corretta e che ci fossero tutti gli estremi per annullare le delibere, come ho sempre sostenuto».
A febbraio la giunta regionale di Stefano Bonaccini aveva approvato due delibere per l'accesso al suicidio medicalmente assistito, con l'obiettivo, spiegava la Regione, di colmare il vuoto in materia del Parlamento e di mettere le aziende sanitarie nella condizione di garantire il diritto dei malati sancito da sentenza della Corte costituzionale (n.242/2019).