È il libro che mancava, quello scritto e pubblicato da Maurizio Mauro. L’avvocato, oplologo e castellologo anconetano, da anni trasferito a Ravenna, con esso paga il suo tributo a Portonovo, la baia dove ha trascorso gli anni giovanili, i più belli.
La camminata
A partire da quella camminata da boy scout, quando aveva sedici anni, che gli ha fatto scoprire il Monte. Così viene chiamato, ad Ancona e dintorni, il Cònero, nume tutelare degli abitanti della zona, perché la sua cima smussata, ingobbita, si vede da chilometri di distanza. Ed è riferimento certo per i naviganti, che quando ne scorgono il dorso, come di cetaceo verde, contro il cielo notturno, sanno di essere arrivati a casa. Nata da una frana poderosa del Monte, la baia di Portonovo, deformazione “all’anconetana” di Porto Nuovo, è luogo di asilo e di rifugio, ormai leggendario sito di bagni e benessere, ancorché inflazionato dal turismo stagionale. Buen retiro d’inverno, per chi fugge la folla, è meta privilegiata, legata a ricordi adolescenziali, di tanti anconetani.
Nessun ombrellone, niente stabilimenti balneari, nelle pagine illustrate di questo libro, che racconta la storia del sito, fin dai primi insediamenti.
Come pure i comuni che gravitano attorno al Monte e rientrano nel parco – oltre ad Ancona, Camerano, Sirolo e Numana – i cui sindaci si sono allineati, ben volentieri, alla presentazione del libro firmata dall'allora presidente del Parco, Daniele Silvetti. Non c'è settore della ricerca antiquaria, cui Mauro non abbia chiesto un contributo, per ricostruire le vicende della baia, ai più oscure per l’intermittenza della documentazione, che ora assumono un'evidenza che conferma tante leggende. Parliamo di storiografia, geologia, architettura religiosa, architettura militare, oplologia, balistica, fino ad arrivare alla uniformologia e alla rievocazione storica.
Le collaborazioni
Per farci da guida in questa scoperta, Maurizio Mauro ha chiamato a collaborare studiosi come l'archeologa Stefania Sebastiani, che a questo libro, e in particolare alla chiesa romanica, ha dedicato i suoi ultimi mesi di vita e di lavoro. E poi Maurizio Bilò, Gianluca Costantini, Andrea Dignani, Massimo Ossidi, Andrea Recanatini, Eros Renzetti, Roberto Senigalliesi, Sergio Squadroni e Giacomo Vettori.