OSIMO - Osimo piange uno dei suoi figli più illustri. Si è spento nel giorno di Natale, a 83 anni, Giuseppe Balboni Acqua, fino al 2007 ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede. Lascia i figli Manfredi e Francesco e la moglie Adriana Alessandrini con cui viveva a Palazzo Acqua, accanto al teatro di Osimo e, d’estate, nella tenuta di campagna in zona Santa Paolina. Da giorni era ricoverato all’ospedale Inrca di Osimo dove è morto lunedì mattina e dove è stata allestita la camera ardente. Oggi alle 10,30 nella Basilica di San Giuseppe i funerali alla presenza delle massime autorità civili e militari.
Il prestigio
Perché la vita di Giuseppe Balboni Acqua è stata di altissimo rango.
Tra i tanti incarichi di prestigio, fu capo Ufficio stampa e portavoce del Governo nel 1980, capo dell’Ufficio del Segretario Generale del Ministero degli Esteri dal 1988 al 1991, vicedirettore Generale per la Cooperazione allo Sviluppo dal 1991 al 1993, capo della Rappresentanza Diplomatica permanente d’Italia alla Conferenza del Disarmo in Ginevra, con titolo e rango di Ambasciatore dal 1997 al 2000, poi capo del Cerimoniale Diplomatico della Repubblica fino al 2003. Promosso al grado di Ambasciatore d’Italia nel gennaio 2002, due anni dopo diventa Ambasciatore d’Italia in Vaticano. Ad Osimo il suo sostegno fu determinante per la nascita dell'Accademia d'arte lirica e del Consorzio per l’Alta formazione in Diritto amministrativo a Palazzo Campana. «Ci lascia un grande uomo, un osimano esemplare, non è semplice -commenta il sindaco Pugnaloni- raccontare la sua vita da servitore dello Stato e uomo delle istituzioni. Era figlio dell'Arma dei Carabinieri ed a lui l'Onaomac aveva voluto dedicare una targa di riconoscenza alla presenza dei convittori del Campana nei giorni in cui ad Osimo è giunta a suonare la fanfara dei Carabinieri. Ciao Giuseppe, grazie per quanto hai fatto per Osimo e l'Italia intera».
Il ricordo
Socio onorario dei Lions Osimo, il presidente Nazzareno Donzelli lo ricorda come «uomo autorevole e con apprezzata vicinanza al nostro Club. Ho avuto modo di apprezzarne le doti umane, la sua empatia, la sua cultura e il suo amore per la nostra città, che ha sempre cercato di valorizzare e onorare». Tanti i messaggi sui social, dall’Accademia d’arte lirica che ne ricorda la sua presidenza dal 2002 al 2005, alla Fondazione Andrea Doria per l’incarico di Segretario generale della Real casa Borbone delle Due Sicilie.