SENIGALLIA - L’impatto era stato tremendo, tra i caselli di Senigallia e Montemarciano, in direzione sud, tanto da fare almeno cinque feriti, di cui due in gravissime condizioni portati all’ospedale di Torrette. Stando alla procura, a provocare l’incidente - con il coinvolgimento di due auto e un furgone - sarebbe stato il Tir condotto da un pugliese di 50 anni, finito a giudizio per lesioni stradali.
La pena
Il giudice Carlo Cimini lo ha condannato a dieci mesi di reclusione, pena sospesa.
Il perché
Ma perché quello schianto? Stando a quanto ricostruito dalla procura, il camion - anche a causa della velocità non adeguata - aveva perso aderenza, impattando contro lo spartitraffico esistente tra le due carreggiate e, infine, mettendosi di traverso lungo l’A14. Con il mezzo fermo, che occupava buona parte delle corsie, c’era stato il primo impatto: l’Opel Zafira non aveva fatto in tempo a frenare. La stessa Zafira era stata a sua volta tamponata da una Renault Clio su cui viaggiava una donna, anche lei ferita. Nell’incidente era rimasto coinvolto anche un furgone. C’era stato un maxi dispiegamento di soccorsi, con la priorità data ai due imprenditori, finiti a Torrette.