Non è un caso se oggi, a Pesaro, va in scena il design marchigiano. Il tema della capitale italiana della cultura 2024 – il rapporto tra arte, ambiente e tecnologia che annoda la rigenerazione urbana, la green economy e la felicità sociale – collima con le tante ambizioni e dimensioni di questa straordinaria disciplina. Il design è tecnica, scienza, ricongiunge l’ingegneria all’arte, è stile, creatività, innovazione ma più di tutto consente di mettere sul mercato oggetti che sono il punto d’arrivo di tanti studi tasselli di progressi e di visioni.
I testimoni
Ricerche sull’utilizzo, i desideri, le emozioni e lo stile sì ma più di tutto sui materiali, sui processi industriali e le modalità di produzione, sulle innovazioni tecniche e tecnologiche.
Il ruolo di Adi
Dal 1956, Adi riunisce i principali attori del mondo del progetto per l’impresa e, dal 1958, organizza il Premio Compasso d’Oro, il più antico e prestigioso riconoscimento del settore del design. Per accedere alla finale - il premio verrà assegnato il 24 giugno a Milano - è necessario aver già ricevuto nei 2 anni precedenti il Premio Adi Index. L’evento oggi di Pesaro pertanto regala l’occasione di incontrare tutte le eccellenze di quest’angolo d’Italia che risultano finalisti al prossimo XXVIII Compasso d’Oro. Ossia 18 aziende, 23 progettisti, 3 università, fondazioni e musei. «Il Premio Adi Index e il Compasso d’Oro sono dei riconoscimenti straordinari – spiega Michele Gasperini, presidente Adi.Mam -, che vanno oltre il semplice prodotto o servizio, ma sono la celebrazione di un impegno e una cura del progetto, propri della cultura del design italiano».
I risultati
Nel territorio di competenza della delegazione Marche-Abruzzo-Molise, negli ultimi 2 anni sono stati già assegnati ben 32 premi Index, un risultato già di per sé eccezionale. Pertanto, oggi, in Confindustria, saranno quindi presenti designer e imprenditori che stanno scrivendo la storia del design e dell’innovazione di produzione, come iGuzzini, Fiam, Tonelli, Elica, od ancora chi ha dato le sue nuove linee al Museo Tattile Omero o sta dando nuove linfe alla ricerca per l’impresa come la fondazione Gianfranco Fedrigoni con “I segni delle antiche cartiere fabrianesi” o Loccioni con Polaris. L’occasione di ascoltare le peculiarità e i punti forza che rendono così speciali tutte queste creazioni.