Sedici anni fa fu lanciato il primo iPhone e da quel momento è praticamente partita la rapida e rilevante crescita degli smartphone in tutto il mondo.
Oggi però il mercato dei device che hanno rivoluzionato le nostre vite è ormai maturo e vicino alla saturazione. Negli ultimi anni si può rilevare un sostanziale appiattimento della curva di innovazione che – unita evidentemente a una consapevolezza ambientale sempre più crescente – sta gradualmente aumentando il ciclo di vita degli smartphone. Secondo uno studio condotto da h, gli europei stanno sostituendo i loro smartphone in media ogni 40 mesi, il 25% in più rispetto al 2016. Negli Stati Uniti il tasso di sostituzione è di soli 24 mesi, ma anche in questo caso si tratta di un aumento del 30% rispetto al 2016.
LE VENDITE
Nel 2022 gli acquisti degli smartphone sono calati del 10% rispetto all’anno precedente e secondo le stime di CCS Insight nel 2023 sono destinati ancora del 2% rispetto all’anno precedente.
LA PRODUZIONE
Samsung è stato il primo produttore a crederci veramente, lanciando il primo modello Galaxy Z Fold nel febbraio del 2019. Oggi l’azienda coreana è arrivata alla quinta generazione, attraverso due principali modelli Flip e Fold. Il primo è caratterizzato dalla cosiddetta “tascabilità”, dove un classico smartphone da 6,7 pollici viene piegato in due e in cui è possibile usare molte funzioni (fotocamera, leggere le notifiche, utilizzare alcune app) anche da piegato. Il modello Fold invece è rivolto a un utente differente che è soprattutto interessato alla produttività estrema e che quindi quindi cerca un display grande (fino a 7,6 pollici con una risoluzione di 2176x1812 pixel) e un prodotto multitasking che lo avvicina a una computer experience. A seguito di Samsung, tanti altri produttori come Oppo, Xiaomi e Motorola hanno realizzato i loro modelli di pieghevoli, ognuno con caratteristiche sempre più efficaci in termini di resistenza e qualità. In pochi anni lo smartphone foldable è passato da essere un prodotto di nicchia a oggetto del desiderio per diventare in breve tempo un prodotto mainstream – anche se il prezzo dei nuovi modelli è ancora piuttosto alto. Secondo una ricerca di Strategic Analytics nel 2025 a livello mondo la categoria dei piegabili arriverà a 75 milioni di unità.
FANTASIA
Altri produttori, come Honor, hanno unito moda e tecnologia: l’azienda cinese ha presentato all’IFA di Berlino V Purse, un modello che mette insieme una classica innovazione hardware con la cerniera posteriore e la barra con il tastino di sgancio tipico dei primi pieghevoli, anche un’importante innovazione software. In questo caso interpretando le “skin” digitali che trasformano un anonimo schermo nero nel vero elemento di attrazione, come ad esempio quella costituita dal ciondolo dorato che taglia lo schermo da destra a sinistra in orizzontale che, grazie all’accelerometro e al giroscopio, dondola e toccandolo crea anche un effetto tintinnio. Ci sono però altre attività che i produttori stanno implementando per risollevare il mercato degli smartphone. Considerando infatti il grande successo che stanno ottenendo accessori come smartwatch o cuffie wireless di alta qualità, è sempre più frequente vedere una differenziazione di offerta che coinvolge anche il ricorso ai cosiddetti “bundle” di prodotti. Si tratta di una strategie commerciali di abbinamento all’acquisto di smartphone anche uno smartwatch o auricolari true wireless a prezzi scontatissimi. Quindi in questo caso stanno vincendo quei marchi come Samsung ma anche come Xiaomi caratterizzati da un’ampia gamma-zibaldone di prodotti connessi che vanno dai ventilatori smart ai monopattini, dalle smart TV alle friggitrici ad aria, passando per gli spazzolini da denti elettrici e le lampade da scrivania e che quindi possono creare ogni volta nuovi abbinamenti di vendita dello smartphone con il prodotto che in quel momento sta andando meglio nel campo degli indossabili e dell’Internet of Things. Oggi, sono gli smarwatch e le smart band, domani probabilmente sarà un altro accessorio digitale di cui non potremo più fare a meno.
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