JESI Come ricorsi, storici. L'antico epicentro del credito locale torna, per un giorno, a essere una preziosa coordinata per l'economia d'impresa. Da Jesi, la città delle banche perdute - l'Esagono della Popolare di Ancona, a pochi chilometri da Fontedamo che, stretta in una sigla, fu Bdm - si snoda il percorso per celebrare gli 80 anni di storia di Confindustria Ancona. Un cammino che terminerà il 16 novembre, la data-spartiacque della fondazione. Là, dove sono ferite ancora aperte le conseguenze della scomparsa dei due importanti riferimenti, si compie il salto, logico e culturale, dal credito alla finanza d'impresa.
La linea d’orizzonte
Sfide e prospettive, è il sottotitolo dell'evento che, al teatro Pergolesi, mette in scena un confronto-dibattito, moderato, anzi provocato, dal direttore del Corriere Adriatico Giancarlo Laurenzi.
Lo segue con lo sguardo, e nel ragionamento, Alberto Rossi, leader di Adria Ferries, imprenditore dorico del mare. «Ho capito cosa mi serviva per crescere 25 anni fa e ho fatto la prima operazione di apertura del capitale a un soggetto finanziario per dare corpo a un Business Plan che necessitava di capitali. Da allora ne ho fatte quattro o cinque di queste mosse». Tira la riga sul suo agire: «Sono contento, perché ho acquisito una cultura non solo imprenditoriale, ma anche manageriale con un anticipo dimensionale importante. Pronto ad interloquire con i più grandi ed importanti players del mondo». Il cambio di prospettiva avviene sulla voce decisa di Stefano Vittorio Kuhn , ai verici dei BPER, che negli ultimi 30 mesi è cresciuta del 40%, passando da una banca multiregionale a una nazionale. Rilancia: «Siamo impegnati a sostenere attivamente le imprese nel raggiungimento dei loro obiettivi di crescita e sviluppo».
La visione
Lancia il suo post local: «Siamo entusiasti di collaborare con Confindustria Ancona e le imprese di territorio, per costruire un futuro economico più solido e prospero per tutta la comunità, con la convinzione che il vettore velocità sia elemento imprescindibile». Arriva alla sintesi, che si fa subito manifesto: «ll credito è un diritto, ma di chi se lo merita». La frase tagliente, sottolineato da un applauso spontaneo, è un riferimento esplicito al collasso di Banca Marche per i crediti facili, e concessi agli amici. Rinforza il fronte territoriale Francesco Minotti, del Mediocredito Centrale. «Siete una regione interessante, dal tessuto imprenditoriale denso. Per noi valete 7 miliardi sul fronte del credito». Sul «cosa manca» alle Marche va dritto al nucleo: «La capacità di guardare lontano». La sua incitazione: «Più coraggio. Dove vediamo belle aziende investiamo volentieri». Davide Cuccio, volto e sostanza di Eurizon, il fondo di Intesa Sanpaolo, quello che poche stagioni fa ha assorbito il 43% della galassia di Rossi, va nei tecnicismi : «l private debt possono supportare la crescita delle piccole e medie imprese ed essere complementare al sistema bancario».. Laurenzi chiude sul motto di Joyce: «Domani sarò quello che oggi ho deciso di essere». Buon compleanno.