Il cantautore ascolano Paul Giorgi sulle piattaforme con “Adriatico”: «Questo brano l’ho scritto di getto a occhi chiusi, con una chitarra classica tra le braccia»

Il cantautore ascolano Paul Giorgi sulle piattaforme con “Adriatico”: «Questo brano l’ho scritto di getto a occhi chiusi, con una chitarra classica tra le braccia»
Il cantautore ascolano Paul Giorgi sulle piattaforme con “Adriatico”: «Questo brano l’ho scritto di getto a occhi chiusi, con una chitarra classica tra le braccia»
di Filippo Ferretti
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Mercoledì 27 Settembre 2023, 02:50 - Ultimo aggiornamento: 11:36
ASCOLI - Continua a cantare, descrivere musicalmente, osannare e veicolare nei testi le caratteristiche preziose delle sue radici attraverso brani che in questa ultima stagione ha eseguito dal vivo in tutta la Penisola, nei club e nei locali di musica dal vivo di città quali Milano, Bologna, Brescia. È Paul Giorgi, artista 28enne di grande istrionicità, marcata sensibilità e indiscutibile talento, che è reduce da un lungo giro di concerti in cui è sempre affiancato da un amico e collega altrettanto duttile, Nacor Fischetti, batterista del noto gruppo folk-pop “La Rua”. 


Le note d’amore


L’artista ascolano ha appena firmato un contratto con la nota etichetta lombarda Factory Flaws e dopo aver dato alla luce il singolo “Anice”, attraverso il quale descriveva attraverso le sette note tutta la bellezza e la libertà di vivere l’amore per una ragazza assaggiando il liquore per antonomasia della sua terra, in queste ore è intento a far uscire il secondo singolo del nuovo disco, atteso nella prossima primavera. Si tratta di “Adriatico”, un brano d’amore e molto personale, con cui confessa il suo legame con il mare con cui è cresciuto sin da piccolo. «È il pezzo tra i più intimi da me mai realizzati: evoca ricordi, legami, mette a nudo la consapevolezza di quanto sia difficile staccarsi dai luoghi e dalle persone in cui si è cresciuti», spiega Paul Giorgi che aveva già dato vita nei mesi scorsi a una dichiarazione sulle sue origini con il brano in cui descriveva la forza dell’anisetta, la possibilità di esprimere la passione per la sua amata più liberamente con due dita di amaro in mano. «“Adriatico” è il mare in cui ci affacciamo: un brano scritto di getto ad occhi chiusi, con una chitarra classica tra le braccia», prosegue il giovane cantautore che ad ogni sua composizione non manca mai di celebrare la forza dei sentimenti, la bellezza della sua città, l’eternità di ogni stagione estiva.


L’esordio


I due pezzi escono a un anno e mezzo di distanza dal suo album d’esordio, “Safari Pop”, debutto che gli ha permesso di farsi conoscere e di esibirsi dal vivo ovunque.

Lui, ingegnere mancato, chitarrista per passione, innamorato del cuore delle donne e attento conoscitore della storia della musica, pur non nascondendo mai il suo lato fragile e più viscerale , non manca ogni volta di confessare il proprio tributo alla vita, alla gioia infinita del fare musica. «Ogni sera, prima di una serata in cui mi esibisco, scelgo per il concerto una chitarra diversa, non solo nei suoni ma anche nell’immagine» racconta l’artista, svelando di cambiare strumento in base alla vivacità del colore che lo riveste.

 
I Beatles nel cuore


Paul Giorgi pur non avendo vissuto gli anni ’60 e ’70, è certo che tutto oggi musicalmente si debba a quegli anni. «Ho i Beatles e Battisti nel cuore ad esempio, alcuni dei monumenti da cui non mi separo mai emotivamente», confessa questo ascolano virtuoso, reduce da molte esperienze importanti, a partire da quella vissuta presso il Cet di Mogol. «Con il Maestro è stato un periodo straordinario, determinante, che mi porterò sempre appresso e che ha permesso di far uscire fuori il cantante e musicista che sono», conclude Giorgi, che realizza i suoi singoli con Fabio Grande al mixer e Marco Vannucci al master, spesso occupandosi personalmente delle copertine, confermando di essere totalmente coinvolto ad ogni progetto artistico che lo riguarda.

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